Avere un progetto è importante?
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- desiderio, Elena Salvoni cantautrice, macrobiotica, mente, nuove abitudini, progetto, tempo
Avere un progetto è importante?
Perchè avere un progetto è importante? Detto in parole povere, senza un progetto la mente va a viole! E non nel senso che intendeva Wolfgang Goethe che portava sempre in tasca dei semi di violette, pronto a spargerli al vento per contribuire all’estetica del mondo. Qui si parla di andare a viole come tipica espressione che definisce un soggetto che sta perdendo la ragione e anche il tempo.
Anni fa ho incontrato una persona che mi ripeteva: “La cosa più preziosa che abbiamo è il tempo”.
“Un individuo che è in buona salute dovrebbe avere la facoltà di pensiero e di giudizio corretto e agire rapidamente, intelligentemente e con eleganza. La rapidità è espressione di libertà. Chi è pronto a rispondere ad ogni sfida , incidente o necessità, è in buona salute. Essere rapidi significa non arrivare alla fine della vita dicendo… non ho avuto tempo”.
Bruno Sangiovanni – Macrobiotica
Come capire ciò che desidero?
Non è sempre immediato comprendere ciò che si desidera perseguire nella vita, trovare uno scopo, trasformarlo in progetto. E’ compito della nostra mente selezionare ciò che si vuole raggiungere e concentrare l’attenzione su questo, piuttosto che su ciò che non si desidera. Quante energie si disperdono concentrandosi su ciò che non vogliamo?
Prudenza, dovere, ansietà hanno considerevole importanza nella nostra vita, ma bisognerebbe limitare il loro uso nel momento in cui si prendono delle decisioni. Soprattutto per quanto riguarda le preoccupazioni circa i risultati.
Rilassatevi e lasciate che il meccanismo creativo di cui il Creatore ci ha dotato ci liberi dalle preoccupazioni e faccia sorgere il nostro bagaglio di idee.
Trovare soluzioni anche di notte
La buona notizia è che il nostro meccanismo creativo funziona anche di notte, h24! Mettetelo in moto la sera pensando ai dettagli del vostro problema-scopo-progetto col desiderio intenso di risolverlo e dormiteci sopra. C’è una bellissima storia di un calzolaio che scoprì che se lasciava le tomaie (superficie esterna delle calzature) già preparate prima di andare a dormire, sarebbero venuti dei folletti durante la notte a montare le scarpe.
Se ci pensate però il calzolaio era già a metà dell’opera. Trovare uno scopo e svilupparlo è essere a metà dell’opera. Il resto verrà un pò da sè, dalla fede nella riuscita e dall’essersi messi in moto. Ricordando un’altra buona regola: gli errori del passato ci possono inibire, ma contribuiscono al processo di apprendimento. Dimenticate i fallimenti e create nuove abitudini e un nuovo modo di considerare i problemi. Le idee creative verranno e forse anche i folletti.
Elena Salvoni Cantautrice Counselor
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