Cosa succede quando mi dicono a chi somiglio?
- Posted by ElenaSalvoni
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A chi somiglio?
E soprattutto che effetto mi fa quando mi dicono a chi somiglio?
A volte capita che qualcuno chieda della mia musica il genere e la somiglianza con qualche artista nota. Di conseguenza capita (ancora che rispondo) e che faccio riferimento a quella che mi è stata nominata più spesso negli anni, la cantautrice Paola Turci.
Il leggero sarcasmo tra parentesi è dovuto al fatto che mi verrebbe da dire: “Ascolta la musica. Punto”. Poi alzo le spalle e mi limito a soddisfare la necessità generale di associare qualcosa di nuovo al familiare.
In tempi più recenti però, con lo stesso giochino, sono riusciti a sorprendermi. “Assomigli a Giuni Russo“! Fino ad arrivare all’inaspettato: “Il tuo canto è come il canto delle balene“.
Attenti perchè poi vado a controllare
Quando mi dite a chi somiglio, vado a controllare in senso buono, con quella curiosità genuina che mi porta a cercare quel qualcosa degli altri artisti che sento in me e viceversa. Ma trovo più ispiranti le diversità.
Grazie a queste ricerche ho scoperto due canzoni a dir poco eccezionali di Giuni Russo, interpretate con il Maestro Franco Battiato:
Una è “Strade parallele“, che racconta di un uomo e di una donna che cantano la propria solitudine con una poesia ricca di piacere e un poco di tormento.
L’altra è “La sua figura“, che contiene molto del cammino spirituale intrapreso dalla cantautrice all’inizio degli anni Novanta. Sono versi d’amore che si scambia l’anima con Dio così come farebbero due sposi.
“…Baciami con la bocca dell’amore, raccoglimi dalla terra come un fiore, come un bambino stanco ora voglio riposare, e lascio la mia vita a te…”
Giuni Russo
E con la balena come la mettiamo?!
Ebbene, è stato appagante scoprire delle cose anche su questi giganti del mare: quando le balene cantano insieme, sono perfettamente in sintonia le une con le altre.
Penserete che potrebbe essere un motivo sufficiente per mettere su un gruppo che si chiama “Le Balene”.. Sì, forse… Curioso è che gli esemplari separati dal branco, anche se si trovano a lunghe distanze, possono continuare a cantare la stessa melodia restando intonati al gruppo (da qui probabilmente i famosi solisti!).
Così, mentre oggi canto le parole di Giuni, sento le nostre voci toccarsi oltre lo spazio ed il tempo e penso a quelle volte che mi capita di andare oltre l’invisibile e di parlare all’Amato silenzioso “come un bambino stanco che vuole riposare…”, confidando nella Sua presenza.
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